Eh beh, abbiamo fatto anche il video. Delle Biga Girgls siamo in 4 nel video..ma è come se ci fossimo tutte!!
bigatour
6 donne, 6 bici, 12 ruote, 1 mappa, 2 tende, 1 carrellino = 28... attenzione alla Luna!
Chi siamo?
- bigatour
- Una domenica pomeriggio, tornando verso Bologna per gli stradelli guelfi, godendo del paesaggio, pensammo: “come sarebbe bello fare queste strade con le nostre bici”. Ci siamo guardate negli occhi: in quell'istante è nata l’idea del bigatour. Siamo 6 donne del 2012: precarie, flessibili, senza soldi, artiste, ciapinare, più vicine ai 30 che ai 20, abitiamo a Bologna, ma non siamo tutte bolognesi, e ci siamo trovate un po’ per fortuna, un po’ per caso, un po’ in un b.u.c.o. Usiamo la bici quotidianamente come mezzo di spostamento, crediamo in una vita con spirito sostenibile, non abbiamo soldi per fare grandi viaggi, per comprarci le bici da corsa e per pagarci l’acquagym e la palestra che ti fanno il culetto sodo ogni mese. Così partiamo con grazielle e bici da città, con poche cose ma molto entusiasmo, nel mese più caldo sì, andando a trovare genitori e amici, all’avventura, cantando, per strade ciclabili e sostando in campi di contadini con frutta. 6 donne, 6 bici, 11 ruote (la ruota di Blatta-la graziella ci ha abbandonato a 2 km dalla fine..) 2 tende, 1 mappa rispettata, 1 carrellino miranda, 1rapporto amoreodio con i pantaloncini imbottiti = 28. La luna ci ha portato fortuna
venerdì 28 marzo 2014
Bigatour nel Video di FuoriComeUnCopertone
Vi avevamo parlato del progetto Fuori Come Un Copertone, che racconta in modo divertente, simpatico e un po' folle la storia delle poltrone che fa Iris.
Eh beh, abbiamo fatto anche il video. Delle Biga Girgls siamo in 4 nel video..ma è come se ci fossimo tutte!!
Buona Visione
Eh beh, abbiamo fatto anche il video. Delle Biga Girgls siamo in 4 nel video..ma è come se ci fossimo tutte!!
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giovedì 23 gennaio 2014
Bigatour per Fuori Come Un Copertone
Tra le mille cose, la nostra Iris, aka Gino che al Bigatour era la nostra meccanica, fa anche poltrone di design con pneumatici riciclati: le Degonflage.
Però lei, che è dolcissima, e il suo socio in arte Paki, che è bellissimo, sono bravissimi e geniali a fare le poltrone ma poi le lasciano in garage.
E così, tra una birra, una bella pasta con le melanzane e un'illuminazione in un viaggio a Barcellona ci viene in mente che potremmo coinvolgere tanti nostri amici, agghindarli con accessori da folli, fotografarli sopra le poltrone e fare girare le poltrone fuori dai garage, alla scoperta del mondo.
Chissà mai se poi qualcuna gliene ordina una.
Così nasce il progetto Fuori Come Un Copertone: ci abbiamo messo karma, fotografie, accessori e amicizia.
Andate a darci un'occhiata:Fuoricomeuncopertone
Però lei, che è dolcissima, e il suo socio in arte Paki, che è bellissimo, sono bravissimi e geniali a fare le poltrone ma poi le lasciano in garage.
E così, tra una birra, una bella pasta con le melanzane e un'illuminazione in un viaggio a Barcellona ci viene in mente che potremmo coinvolgere tanti nostri amici, agghindarli con accessori da folli, fotografarli sopra le poltrone e fare girare le poltrone fuori dai garage, alla scoperta del mondo.
Chissà mai se poi qualcuna gliene ordina una.
Così nasce il progetto Fuori Come Un Copertone: ci abbiamo messo karma, fotografie, accessori e amicizia.
Andate a darci un'occhiata:Fuoricomeuncopertone
domenica 4 agosto 2013
Dove siamo, chi siamo, dove andiamo?
Dove siamo, chi siamo, dove andiamo?
Siamo sempre sei donne del duemilatredici, sempre precarie, flessibili, senza soldi, artiste, ciapinare, trentenni. Abitiamo sempre a Bologna, ma chissà se sarà per sempre. C'è chi dice andiamo in campagna, chi andrà a Londra, chi cambierà coinquilini, chi resterà nel nido e chi continuerà ad avere i punti interrogativi in fronte.
Quest'anno è stato un anno pieno, colmo, strabordante, a volte addirittura pesante. Carico di scelte da prendere o di campi di impegni da arare.
La realtà non è un musical, ci sono contingenze che possono impedirci di sognare, impegni che non ci lasciano liberi di prendere lo zainetto e partire; ci sono soluzioni da trovare e flessibilità imposte da accettare.
Quest'anno è stato difficile a volte, si, ma c'era qualcosa che lo rendeva speciale. Sapere che, sempre e comunque c'era un pezzo di catena a legarci l'una all'altra. Sapere che se vuoi, prendi la bici e arrivi al mare in due giorni, e lo puoi fare.
Sapere che di viaggi in bici ce ne sono tanti, ma di bigatour, quello con le bici da città e sei donne tornado, ce ne è uno solo.
Sapere che, anche se in questo momento non siamo sulle due ruote a pedalare, è come se fossimo costantemente in viaggio sulle montagne russe.
Sapere che la realtà non è un musical, ma a volte può diventarlo, mentre si canta pedalando per gli stradelli verso il mar.
Siamo sempre sei donne del duemilatredici, sempre precarie, flessibili, senza soldi, artiste, ciapinare, trentenni. Abitiamo sempre a Bologna, ma chissà se sarà per sempre. C'è chi dice andiamo in campagna, chi andrà a Londra, chi cambierà coinquilini, chi resterà nel nido e chi continuerà ad avere i punti interrogativi in fronte.
Quest'anno è stato un anno pieno, colmo, strabordante, a volte addirittura pesante. Carico di scelte da prendere o di campi di impegni da arare.
La realtà non è un musical, ci sono contingenze che possono impedirci di sognare, impegni che non ci lasciano liberi di prendere lo zainetto e partire; ci sono soluzioni da trovare e flessibilità imposte da accettare.
Quest'anno è stato difficile a volte, si, ma c'era qualcosa che lo rendeva speciale. Sapere che, sempre e comunque c'era un pezzo di catena a legarci l'una all'altra. Sapere che se vuoi, prendi la bici e arrivi al mare in due giorni, e lo puoi fare.
Sapere che di viaggi in bici ce ne sono tanti, ma di bigatour, quello con le bici da città e sei donne tornado, ce ne è uno solo.
Sapere che, anche se in questo momento non siamo sulle due ruote a pedalare, è come se fossimo costantemente in viaggio sulle montagne russe.
Sapere che la realtà non è un musical, ma a volte può diventarlo, mentre si canta pedalando per gli stradelli verso il mar.
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giovedì 1 agosto 2013
Un anno dopo
Un anno fa eravamo appena partite per il bigatour con una graziella e cinque bici senza cambio.
Un anno fa scorrazzavamo tra stradelli guelfi e ciclabili nel lungo mare godendo della leggerezza.
Un anno fa, dopo 12 giorni e 350 km percorsi, saremmo arrivate a Giulianova.
Un anno dopo siamo nostalgiche del vento tra i capelli, del mare a sinistra e delle colline a destra.
Un anno dopo ogni volta che prendiamo la bicicletta un po' di bigatour è sempre con noi.
Un anno dopo siamo ancora precarie, flessibili ma innamorate della vita e con una catena di bici al polso.
Quanta voglia di ripartire adesso.
Fate tanti viaggi, fateli in bici, respirate aria buona, ospitate e fatevi ospitare, fate girare il karma buono e date date date tutto voi stessi in ogni cosa che fate che è tutto una meravigliosa ruota che gira.
Un anno fa scorrazzavamo tra stradelli guelfi e ciclabili nel lungo mare godendo della leggerezza.
Un anno fa, dopo 12 giorni e 350 km percorsi, saremmo arrivate a Giulianova.
Un anno dopo siamo nostalgiche del vento tra i capelli, del mare a sinistra e delle colline a destra.
Un anno dopo ogni volta che prendiamo la bicicletta un po' di bigatour è sempre con noi.
Un anno dopo siamo ancora precarie, flessibili ma innamorate della vita e con una catena di bici al polso.
Quanta voglia di ripartire adesso.
Fate tanti viaggi, fateli in bici, respirate aria buona, ospitate e fatevi ospitare, fate girare il karma buono e date date date tutto voi stessi in ogni cosa che fate che è tutto una meravigliosa ruota che gira.
"La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti.
Albert Einstein"
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venerdì 29 marzo 2013
Per Sempre.
Un bigatour è per
sempre
Questa estate siamo partite da Bologna e siamo arrivate a
Giulianova, con le nostre biciclette da città senza cambi, abbiamo pedalato per 350 km, con
le colline a destra e il mare a sinistra, e abbiamo capito che un bigatour è
per sempre.
E ieri sera, sedute tutte e sei attorno a un tavolino,
iniziando a raccontare molteplici storie ed accavallando parole, abbiamo deciso
che un bigatour solo non basta, e allora ci vogliono un secondo, un terzo, un
quarto e un quinto e un …nesimo bigatour.
Servono più bigatour per tutti, ed è necessario per noi partire di nuovo.
Sempre con le nostre bici da città senza cambio, legando ai pedali
l’apologia della leggerezza.
Un nuovo bigatour è in preparazione.
Restate connessi.
Restate connessi.
Sempre e per sempre tu
ricordati
dovunque sei,
se mi cercherai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Ho visto gente andare, perdersi e tornare
e perdersi ancora
e tendere la mano a mani vuote
E con le stesse scarpe camminare
per diverse strade
o con diverse scarpe
su una strada sola
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mercoledì 27 marzo 2013
"Narra la leggenda che qui abbia di fatto inizio il Bigatour."
In inverno un tale Gino ci scrisse.
Incuriosite lo incontrammo per prenderci un caffé alla Linea in una giornata di sole. Gli raccontammo del bigatour.
Si sa, i giornalisti sono un po' tutte delle prime donne -noi non da meno eh- e ,con il potere e la magia della loro penna, possono trasformarti dall'essere "veline che si vogliono fare conoscere in bicicletta"a "le donne avventura dei poveri precari".
Questa volta però le parole di Gino Cervi sono arrivate dritte al cuore.
In queste giornate di pioggia, dove tutti abbiamo tanto bisogno di primavera, le sei ( S E I !!!) pagine dedicate al Bigatour sulla rivista Cycle Magazine ci hanno riempito il cuore di sole e di gioia.
Sfogliarlo, vederci, leggerci è stato emozionate. Lacrime a go go e una bella iniezione di karma positivo.
Vi lasciamo un piccolo estratto e qualche foto stupido-auto-celebrativa per il resto lo trovate in libreria insieme ad altre storie e racconti sulla bicicletta. Grazie Gino. Grazie Cycle. Grazie davvero
"Un tardo pomeriggio di una domenica di giugno, tornando in auto dal mare verso Bologna, per evitare il traffico congestionato dell’A14 e della SS9 quattro amiche si perdono per gli Stradelli Guelfi, mitica via di fuga che da San Lazzaro arriva fino a Cervia bordeggiando autostrada e via Emilia.
Mentre l’ultimo sole colora di rosso la pianura e gli Appennini, le amiche si guardano intorno, e si domandano che cosa ci fanno inscatolate dentro l’auto. La risposta, a una sola voce, è: «Come sarebbe bello fare queste strade con le nostre bici!». Narra la leggenda che qui abbia di fatto inizio il Bigatour. Una svoltache ha fatto epoca, quasi quanto quella della Bolognina, ma per fortuna senza nemmeno versare una lacrima. Solo sorrisi.
... continua sulle pagine di CYCLE2!
...oppure quando ci vedete in giro fermateci che vi facciamo leggere tutto... noi ce lo abbiamo in borsa e ce ne vantiamo sfogliandolo nei momenti di tristezza ;)
Incuriosite lo incontrammo per prenderci un caffé alla Linea in una giornata di sole. Gli raccontammo del bigatour.
Si sa, i giornalisti sono un po' tutte delle prime donne -noi non da meno eh- e ,con il potere e la magia della loro penna, possono trasformarti dall'essere "veline che si vogliono fare conoscere in bicicletta"a "le donne avventura dei poveri precari".
Questa volta però le parole di Gino Cervi sono arrivate dritte al cuore.
In queste giornate di pioggia, dove tutti abbiamo tanto bisogno di primavera, le sei ( S E I !!!) pagine dedicate al Bigatour sulla rivista Cycle Magazine ci hanno riempito il cuore di sole e di gioia.
Sfogliarlo, vederci, leggerci è stato emozionate. Lacrime a go go e una bella iniezione di karma positivo.
Vi lasciamo un piccolo estratto e qualche foto stupido-auto-celebrativa per il resto lo trovate in libreria insieme ad altre storie e racconti sulla bicicletta. Grazie Gino. Grazie Cycle. Grazie davvero
"Un tardo pomeriggio di una domenica di giugno, tornando in auto dal mare verso Bologna, per evitare il traffico congestionato dell’A14 e della SS9 quattro amiche si perdono per gli Stradelli Guelfi, mitica via di fuga che da San Lazzaro arriva fino a Cervia bordeggiando autostrada e via Emilia.
Mentre l’ultimo sole colora di rosso la pianura e gli Appennini, le amiche si guardano intorno, e si domandano che cosa ci fanno inscatolate dentro l’auto. La risposta, a una sola voce, è: «Come sarebbe bello fare queste strade con le nostre bici!». Narra la leggenda che qui abbia di fatto inizio il Bigatour. Una svoltache ha fatto epoca, quasi quanto quella della Bolognina, ma per fortuna senza nemmeno versare una lacrima. Solo sorrisi.
Tutta colpa degli Stradelli Guelfi
Nel gergo bolognese la “biga” è la bici. Come in molte altre città emiliane, anche a Bologna – che, come tutti sanno, ha «il seno sul piano padano, e il culo sui colli» – la biga è da un secolo popolarissimo mezzo di trasporto. Pedalare a Bologna, nonostante si sia fatto molto per impedirlo, o quanto meno renderlo complicato, resta una tradizione ben radicata, che si trasmette di generazione in generazione.
Le nostre quattro amiche hanno bici normali, senza cambi, a volte anche meno che normali; insomma, spingono pedali e stringono manubri sostanzialmente buoni per gli spostamenti quotidiani: il lavoro, la scuola, la spesa... Mica per Grandi Tour. Ma non è questo a fermarle. Ormai hanno deciso, in quel fatidico pomeriggio: le vacanze estive saranno in bicicletta. Sì, ma perché limitarsi a una corsa al mare lungo gli Stradelli Guelfi? Le quattro amiche nel frattempo sono diventate sei."
... continua sulle pagine di CYCLE2!
...oppure quando ci vedete in giro fermateci che vi facciamo leggere tutto... noi ce lo abbiamo in borsa e ce ne vantiamo sfogliandolo nei momenti di tristezza ;)
domenica 20 gennaio 2013
PedalaBologna - il Bigatour su Cycle
Partite in estate all'insegna di un viaggio da dove non siamo ancora tornate...ci ritroviamo a scrivere su un sito: il Bigatour approda su Cycle.it con una sezione tutta a cura nostra su Bologna e le bici.
PedalaBologna sìsìsì A voi il primo articolo, il secondo , il terzo e anche il quarto articolo
Continueremo a scrivere, qua e là, o meglio qui e lì.
E nostalgicamente ri-linkiamo il video del nostro magico Bigatour, che faccia sognare tutti e riscaldi il cuore in queste giornate d'inverno.
PedalaBologna sìsìsì A voi il primo articolo, il secondo , il terzo e anche il quarto articolo
Continueremo a scrivere, qua e là, o meglio qui e lì.
E nostalgicamente ri-linkiamo il video del nostro magico Bigatour, che faccia sognare tutti e riscaldi il cuore in queste giornate d'inverno.
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