Siamo sempre sei donne del duemilatredici, sempre precarie, flessibili, senza soldi, artiste, ciapinare, trentenni. Abitiamo sempre a Bologna, ma chissà se sarà per sempre. C'è chi dice andiamo in campagna, chi andrà a Londra, chi cambierà coinquilini, chi resterà nel nido e chi continuerà ad avere i punti interrogativi in fronte.
Quest'anno è stato un anno pieno, colmo, strabordante, a volte addirittura pesante. Carico di scelte da prendere o di campi di impegni da arare.
La realtà non è un musical, ci sono contingenze che possono impedirci di sognare, impegni che non ci lasciano liberi di prendere lo zainetto e partire; ci sono soluzioni da trovare e flessibilità imposte da accettare.
Quest'anno è stato difficile a volte, si, ma c'era qualcosa che lo rendeva speciale. Sapere che, sempre e comunque c'era un pezzo di catena a legarci l'una all'altra. Sapere che se vuoi, prendi la bici e arrivi al mare in due giorni, e lo puoi fare.
Sapere che di viaggi in bici ce ne sono tanti, ma di bigatour, quello con le bici da città e sei donne tornado, ce ne è uno solo.
Sapere che, anche se in questo momento non siamo sulle due ruote a pedalare, è come se fossimo costantemente in viaggio sulle montagne russe.
Sapere che la realtà non è un musical, ma a volte può diventarlo, mentre si canta pedalando per gli stradelli verso il mar.