Il tempo.
I fusi orari.
L'alta velocità, Italo, l'aliscafo, achille piè veloce.
Corri veloce sui treni che forano i monti e dal finestrino vedi il verde che si mescola al blu e al giallo, è più o meno tutto marrone, che è la somma di tutti quanti i colori, e questo l'ho imparato osservando i bambini dipingere: alla fine se li lasci paciugare viene fuori sempre il marrone.
A noi i colori piacciono nella loro interezza, nelle sfumature, nella consapevolezza che il giallo del grano e del girasole sono diversi se li guardi da vicino.
Capita di uscire alle otto del mattino con la pioggia, contare i minuti che mancano prima che arrivi l'autobus come fossero pepite d'oro sullo schermo atc, defluire veloci tra i lavori, e tornare a casa rapidi e affamati col buio e le scarpe stanche. La giornata è finita, le mail lampeggiano, la lavatrice spera di essere imboccata ma non c'è più tempo, perchè gli studiosi consigliano almeno otto ore di sonno.
Da piccola il tempo trascorso a dormire mi sembrava sprecato, l'avevo sentito dire a pollyanna cantata da cristina d'avena, e di questo concetto avevo fatto il mio mantra. Ma era fame di cose e mondi, e non
rincorrersi di scadenze e date.
Devo inviare ancora qualche curriculum e scrivere su un foglio che sì, ho fatto il vaccino dell'antitetanica.
Agosto è stato un tempo zero. Un tempo corpo senza affanni. E' stato distinguere i colori e i sapori, riappropriarsi della digestione, del sonno, della stanchezza, degli occhi, degli odori.
Agosto è stato pieno di tutti quei dettagli che ti sfuggono o si confondono.
E' stato una immobilità umana, non forzata dalle leggi della penisola, ma voluta, scelta, pensata e vissuta.
Respira, pedala, cammina.
Tra l'analogico e il digitale noi preferiamo la controra.
bigatour sugli stradelli guelfi |
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